Anni di lavoro con le agenzie web, anni di lavoro come consulente insieme ai miei clienti, ora è decisamente giusto condividere insieme a tutti voi ristoratori un segreto, anzi più di un segreto.
Le 5 cose che una agenzia web non vuole che tu sappia.
Prima di cominciare vorrei fare qualche precisazione: quello che dico in questo articolo è decisamente valido per quanto riguarda un ristorante o un’attività legata alla ristorazione in genere, e sono valide per le zone dove sono nato e vivo, la Romagna.
Città come Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini, Faenza o città limitrofe. In altre zone, dove le città sono più grandi e il turismo giornaliero è molto alto, quello che sto per dire spesso può avere una validità diversa. Ma per le zone attorno a me, gli argomenti trattati in questo articolo sono comprovati da decine di esperimenti realizzati negli ultimi anni insieme ai miei clienti.
Libri di teoria o ipotesi lasciano il tempo che trovano, quello che dico è supportato da anni di esperimenti, che quindi non lasciano spazio a improvvisazioni.
E se una agenzia vi dirà il contrario, mi dispiace molto ma vi sta raccontando una bella minchiata.
Cominciamo?
Primo Punto: Avere un sito di design, bellissimo, che sembri realizzato dal re dei grafici, per un ristorante non conta assolutamente nulla e non ti farà avere un solo cliente in più.
Potremmo anche dire con assoluta certezza che un avere un sito non ti porterà un solo cliente in più.
Sento già le voci dei detrattori, quelli che ti dicono normalmente che realizzano i siti più fighi del mondo:
Ma cosa dici? Realizzi siti da una vita e ora dici che avere un sito non conta nulla?
Nella maggior parte delle attività, un sito è una vetrina capace di mostrare informazioni e foto, che se trovate da un utente che sta cercando proprio quelle informazioni, porta clienti alla attività.
Beh, per una attività legata alla ristorazione, la verità è un’altra: un sito internet non può riempirti la sala di clienti; e siccome a nessuno piace buttare via i soldi, allora realizzare un sito di ultra design, che sembri realizzato per una casa di moda, diventa uno spreco di denaro e di risorse. Sfido qualunque agenzia a dire il contrario.
Risparmia quei soldi, a volte migliaia di euro, e utilizzali per altre iniziative più importanti.
Un sito internet per un ristorante è un sito di informazione al cliente e non è uno strumento per trovare nuovi clienti.
In un sito internet di un ristorante DEVONO esserci:
– I contatti (indirizzo, telefono, email, whatsapp, facebook) e la mappa
– Il menù
– Le foto del locale
– Le foto dell’esterno (se il locale ha una parte esterna)
– Le foto dei piatti
– La carta dei vini
– Gli eventi
e queste informazioni devono trovarsi nel giro di mezzo secondo.
Se per trovare il menù in un ristorante devo andare nelle foto di Google Immagini, o sulle immagini di Tripadvisor, allora il sito non serve a niente. Come approfondito nell’articolo “I 7 errori da evitare nella comunicazione online del tuo ristorante” la parola più cercata dalle persone che stanno cercando un ristorante è il suo menu, e la cosa più difficile da trovare su un sito internet di un ristorante spesso è proprio il menù.
Vuoi sapere cosa fa un utente di un sito bello bello bello di design se non trova il menu? Beh, non volendo diventare volgare, lascio a te la risposta.
Secondo Punto: Il posizionamento su Google alla parola chiave “Ristorante a Cesena” non serve a nulla. Il posizionamento SEO (Search Engine Optimization) per un ristorante non ti farà avere più clienti.
Da quando ho memoria, realizzo siti e curo il posizionamento SEO di aziende.
Anni di studio, esperimenti e pratica per cercare di posizionare in prima pagina i siti dei miei clienti.
Non sto rinnegando le mie attività, nel mondo online il posizionamento su Google è una attività fondamentale per le aziende, sia che esse siano rivolte alle persone, sia che siano rivolte ad altre aziende.
Ma per un ristorante il discorso è decisamente diverso.
Per un ristorante in Romagna essere primo in prima pagina su Google, non conta veramente nulla.
Perché specifico la località?
Lo ripeterò fino allo sfinimento. Le zone non sono tutte uguali. O meglio, esistono zone turistiche e zone non turistiche. In una zona turistica, il posizionamento su Google (o l’utilizzo di Google Ads) ha sicuramente un suo impatto, perché i turisti giornalieri che stanno cercando un ristorante dove andare a mangiare useranno, insieme agli altri strumenti, anche Google.
Ma in una città non turistica, o dove il turismo è solo la minima parte (qui non sto considerando Rimini in estate) allora il posizionamento su Google non porterà un solo cliente.
In una città dove sono presenti persone residenti, lavoratori, studenti, fra gli strumenti di selezione di un ristorante non c’è Google. O meglio, non sarà Google a far sì che una persona scelga di venire a mangiare nel tuo ristorante.
Quindi, spendere dei soldi in attività di posizionamento su Google cercando di prendere la prima pagina significa buttare soldi. Completamente.
Le agenzie vi diranno che essere primi su Google è importante, che bisogna investire tempo e soldi per cercare di arrivare tra i primi. Vi consiglieranno di inserire contenuti come le ricette, il blog, la storia di nonna Tina che a Google piace tanto.
E vi consiglieranno servizi di SEO che possono costare centinaia o migliaia di euro all’anno.
Hai letto bene: all’anno.
Perché le attività di SEO devono essere monitorate, devono essere variati periodicamente i testi, i title delle pagine, le description delle pagine, in ottica di ottimizzazione per acchiappare la prima posizione.
Tutti soldi buttati.
Lo ripeto per la terza volta, perché voglio che il concetto sia chiaro:
Tutti soldi buttati.
Centinaia di euro, ore del tuo tempo nel scrivere gli articoli del blog, delle tue ricette…
E alla fine, quando sarai diventato primo su Google, i clienti magari vanno da un altro ristorante che non si pubblicizza per un cazzo, ma dove le tagliatelle spaccano… bella fregatura.
Terzo Punto: Farsi pubblicità su Facebook con le inserzioni sponsorizzate per essere più visibili non ti porterà nuovi clienti
Hai una pagina facebook per il tuo ristorante, e su questa pagina ci sono le persone che ti seguono online, i tuoi potenziali clienti e molti amici personali.
Quel gran bontempone di Facebook, avrai notato che ogni mezzo centimetro di pagina ti propone di pubblicizzarti a pagamento, inserendo pulsanti del tipo:
– Promuovi la tua pagina
– Metti in evidenza il post
– Promuovi il sito web
– Il tuo post sta ottenendo il 90% in più dei risultati, mettilo in evidenza…
– Raggiungi le persone nelle vicinanze
– Inserzioni Automatizzate
e così via…
Le agenzie web e tutti i loro venditori ti dicono la stessa cosa, anche se in linguaggio diverso, raccontandoti che:
– Facebook è lo strumento più importante per sponsorizzarsi
– Tutti sono su Facebook e quindi bisogna usarlo per farsi pubblicità
– Più fan ti permettono di far vedere i tuoi post a più persone
– Lo fanno anche gli altri e quindi devi farlo anche tu
– Con pochi euro al giorno puoi ottenere un sacco di visualizzazioni
– Con la nostra esperienza di agenzia scegliamo solo i post e gli orari migliori
– e così via…
Cosa c’è di sbagliato in tutto questo?
Sono tutte verità assolute per un sacco di attività, di aziende, di lavori, quindi dovrebbero andare bene anche per un ristorante.
Sono strumenti utilissimi se hai una attività di estetica, di abbigliamento, di servizi.
Ma la verità è che non sono strumenti utili per un ristorante.
L’esperienza in questi anni con i ristoranti mi ha insegnato che l’utilizzo di Facebook (e Instagram) e delle loro inserzioni a pagamento per un ristorante è utile per comunicare delle novità e degli eventi che il ristorante propone alle persone.
In quelle occasioni allora l’utilizzo dei social a pagamento è un veicolo incredibile per promuoversi velocemente ed economicamente.
Eventi o novità come:
– Il lancio del nuovo menù stagionale
– La serata di degustazione
– La serata con ospiti o presentazioni
– Il periodo in cui c’è un prodotto a menù particolare (ad esempio? a novembre il formaggio di fossa, il tartufo bianco in autunno…)
– La nuova carta dei dolci
– e così via…
Tutte queste qui appena elencate sono occasioni dove ha un senso pubblicizzarsi investendo dei soldi sui social.
Tutte le altre pubblicazioni, foto che mi fanno vedere il giardino del locale, i soliti piatti che hai a menù da 23 anni, le foto dell’interno del locale sono tutte e ripeto tutte ottime informazioni da pubblicare su Facebook, ma che la loro sponsorizzazione è assolutamente una perdita di denaro.
Ottengono tanti like e tante reazioni (per forza sono a pagamento), ma non vi porteranno un solo cliente nuovo.
Risparmia quei soldi, non donarli alla agenzia e a Facebook, sono già abbastanza ricchi anche senza i tuoi soldi (soprattutto Facebook).
Piccola nota per i pressapochisti e i difensori a spada tratta delle inserzioni a pagamento su Facebook: 5 euro al giorno su Facebook sembrano pochi soldi, ma se li moltiplicate per 365 giorni (cosa che Facebook o le agenzie ti propongono), diventano 1.825 Euro in un anno. Ti sembrano ancora così pochi?
Quarto Punto: Le recensioni online e le agenzie. Non puoi far gestire le recensioni e i commenti del tuo ristorante ad una agenzia esterna, devi occupartene direttamente tu, perché solo tu conosci il tuo ristorante e poi, è gratis farlo, perché pagare?
Quando una azienda non è in grado di fare qualcosa, allora la prima scusa che si trova è di dire che non serve a niente.
Ma se questa cosa è notoriamente utile, e quindi l’azienda non può rispondere che non serve a niente, la scusa diventa che nessun’altra azienda può fare una cosa del genere, perché solo il diretto interessato può farlo.
Parliamo della risposta e della gestione dei commenti e delle recensioni online di un ristorante.
Perché la maggior parte delle agenzie (penso tutte) ti risponderà che non può gestire per conto tuo le risposte ai commenti e alle recensioni del tuo ristorante?
Punto primo perché non ha la forza lavoro per farlo.
Punto secondo perché non ti conosce abbastanza per farlo in maniera puntuale e corretta.
Per questo motivo per una agenzia la risposta più ovvia è dirti che devi pensarci tu, indicando quanto è importante che il proprietario del ristorante gestisca questo aspetto.
Ti indicheranno anche che essendo gratuito e veloce, è giusto che ti arrangi.
Perché questa cosa è profondamente sbagliata?
In primo luogo è sbagliato perché non è gratis. Certo, non devi versare euro per farlo, ma penso che il tuo tempo all’interno del ristorante abbia un valore, e anche bello alto. Quindi, scusa il francesismo, è gratis un par di palle.
In secondo luogo è sbagliato perché se l’agenzia non è in grado di farlo, non è detto che allora nessuno possa farlo. Io lavoro con un numero molto ristretto di clienti, la gestione dei commenti viene sempre considerata nei servizi che propongo, sia che siano commenti su Facebook, su Tripadvisor o su Google.
Il terzo motivo per cui è sbagliato far gestire i commenti e le recensioni al titolare è che è come lasciare un mitra ad un bambino; ogni tanto farà anche centro, ma di sicuro farà un macello (scusami ristoratore se ti do del bambino).
Ho visto disastri immani quando le risposte ai commenti, soprattutto quelli negativi, viene lasciata in mano al titolare del ristorante.
Nel giro di 10 giorni il proprietario del ristorante si trasforma di solito in Ivan il Terribile, insultando chiunque dia un giudizio non gradito ai propri piatti; e di solito dopo poche settimane si stanca, dicendo che il popolo di Tripadvisor è un popolo di caproni e di perditempo.
Se tutto questo ti sembra gratis, penso che tu debba rivedere il concetto di gratis nella tua testa.
Una nota: quando leggi su internet di alcuni gestori di ristoranti che diventano “virali” per le loro risposte fantasiose e che quindi potresti farlo anche tu, diventando “virale” e sfruttando questa cosa per avere più clienti, pensa sempre che ne stai leggendo uno.
Di uno che ci sta guadagnando, ce ne sono 10 mila che usando questo sistema si sputtanano alla grandissima.
Quinto punto: Quanto costa un sito? La risposta alla domanda delle domande
Da quando faccio questo mestiere, la domanda “quanto costa un sito” mi è stata fatta un miliardo di volte. Quando lavori in una agenzia hai un listino, un prezzo ad ore, a progetto, e quindi non puoi rispondere veramente a questa domanda, in quanto la risposta reale potrebbe rovinarti le trattative.
Siccome invece io non ci rimetto nulla, ho deciso di rispondere sinceramente a questa domanda, evitando di usare la mitica parola “DIPENDE” che è tanto cara ai consulenti di web e marketing.
Sì perché ogni volta che si fa una domanda ad un consulente web o marketing, la parola preferita è “DIPENDE”. Oggi invece cerchiamo di dare delle cifre vere.
Ogni agenzia applicherà i costi per lo sviluppo e le ore uomo e la manutenzione nel corso del tempo, ma oggi parliamo dei costi delle piattaforme, informazioni che molto spesso le agenzie non forniscono di proposito, per farti credere che esistano licenze, costi non eliminabili eccetera eccetera.
Se non hai soldi da spendere o non vuoi spendere soldi per un sito, allora è possibile avere un sito gratis con Google. Sì hai letto bene, Google ti permette di avere un sito tutto tuo su cui pubblicare informazioni e foto completamente gratuito, impiegando 1 minuto e 12 secondi per averlo già online. Figo no?
Poche personalizzazioni, poche informazioni, ma maledettamente gratis, in 1 minuto hai il sito online.
Crei o gestisci la scheda su Google della tua attività (gratis anche quella, parti dall’indirizzo: https://business.google.com/), all’interno c’è un bel pulsante “Sito Web”, e Google pubblicherà un bel sito molto semplice con le informazioni che ha già su di te: indirizzo, telefono, immagini che sono già presenti, mappa, recensioni; insomma tutte le informazioni base.
Una volta cliccato “pubblica”, ti ritrovi con un sito fatto e finito senza spendere un euro e in 1 minuto ti sei tolto la paura.
Non sarà bellissimo o iper personalizzabile, ma è gratis e ci si impiega veramente un minuto per averlo.
Capito bene quindi, si può avere un sito gratis e senza sforzo. Quindi siamo a costo 0 euro e impegno 0.
Meno di così si muore.
Se invece la vuoi più complicata allora possiamo affidarci ad una agenzia o ad un freelance per avere un sito. In questo caso ci sono diversi costi che devi affrontare, ma di base c’è un costo che non puoi evitare, l’affitto del dominio, dell’hosting e della posta.
In 10 secondi proviamo a definire cosa significano queste 3 parole (Hosting, dominio e Posta).
Per essere molto sintetici definiamo:
dominio: il nome del tuo sito, www.ristorantepippo.it
hosting: lo spazio disco su un pc server dove “mettere” il tuo sito
posta: le tue caselle di lavoro, come ad esempio info@ristorantepippo.it
Da sempre sono affezionato ad Aruba, perché unisce prestazioni base accettabili con un costo molto basso e una assistenza buona. Non sto cercando di fare pubblicità ad Aruba, ma per semplicità elenco i prezzi suoi, anche perché spesso sono i più bassi.
Un pacchetto base su Aruba di dominio, hosting, posta ad oggi su Aruba costa circa 15 euro all’anno.
Chiariamolo subito quindi, se non paghiamo questi 15 euro all’anno puoi dire addio al sito e alla posta info@ristorantepippo.it
Quindi a tutti quelli che nel tempo mi hanno chiesto “ma il sito è il mio?” oppure “il dominio è il mio?”
rispondo che è il loro fino a quando continueranno a pagare questa piccola quota.
Smessa di pagare questa piccola quota, addio dominio, addio sito, addio posta.
Vediamo altre informazioni legate alle piattaforme.
La piattaforma ad oggi maggiormente utilizzata per realizzare un sito si chiama WordPress.
Questa piattaforma è, che ci crediate o no, gratuita.
Sì hai letto bene, non costa nulla. Non ha costo di licenza, di manutenzione o royalties. Nada. Zero. Nisba.
I costi quindi che sono variabili e dipendono dall’agenzia web o dal freelance che sono quelli delle ore uomo di sviluppo e delle ore uomo di assistenza.
Nella mia carriera ho visto questo range di cifre per realizzare un sito base:
– 500 euro, freelance ai primi lavori, in nero e senza assistenza successiva.
– 1.000 euro, freelance un pò più esperto, probabilmente in nero e senza assistenza dopo
– dagli 800 ai 3000 euro, agenzia nazionale telefonica con agenti sul territorio o meno
– dai 1500 ai 3000 euro, agenzia piccola o media locale
– dai 3000 ai 10000 euro, agenzia media o grande.
Ognuno offre i suoi servizi e le loro personalizzazioni, ma sappi che tutte queste attività useranno molto probabilmente una piattaforma WordPress che costa 0 euro e possono appoggiare il sito su Aruba che costa 15 euro all’anno.
Le cifre elencate (alte o basse che siano) ovviamente servono a coprire i costi delle persone che lavorano, delle provvigioni dell’agente di vendita, delle tasse eccetera eccetera.
Occhio ragazzi, non sto commentando queste cifre né in maniera positiva né in maniera negativa, i servizi che richiedono tempo e risorse vanno pagati.
Però è giusto sapere che i prezzi “di mercato” nella nostra zona sono questi, e queste cifre non sono cifre a casaccio, ma derivano tutte da esperienze dirette, di preventivi richiesti dai clienti, da preventivi analizzati insieme alle aziende.